microbiota oculare cambia nell’occhio secco
In un recente studio è stato analizzato il microbioma nella sindrome da occhio secco per vederne le differenze con il microbioma dell’occhio sano. A differenza degli studi precedenti è stato analizzato l’occhio chiuso, come durante il sonno. Questo articolo è un riadattamento di quanto riportato nel link in calce, a fini divulgativi, e non commerciali.
il microbioma oculare nell’occhio secco
L’analisi del microbioma dell’occhio, i microbiomi degli individui con malattia cronica dell’occhio secco e quelli sani evidenzia composizioni diverse. Infatti le comunità microbiche dell’occhio secco differiscono per vari parametri da quelle di occhi sani, tra cui la ricchezza e la variabilità di popolazioni. Come quantificato nello studio con alcune metodiche di laboratorio, l’analisi dell’abbondanza relativa dei generi batterici ha mostrato che gli individui con malattia dell’occhio secco hanno differenze nell’abbondanza relativa di 113 generi, con le differenze più significative in OPB56, Methylobacteriaceae, Bacteroidetes, Pseudomonas e Meiothermus.
Lavaggi quotidiani con soluzione fisiologica in occhio secco
Il microbioma dell’occhio secco rimane invariato nonostante il lavaggio oculare quotidiano. A discapito di ciò, il lavaggio oculare quotidiano al risveglio con soluzione salina sterile è una terapia proposta per la malattia dell’occhio secco. Per questo lo studio ha analizzato la composizione microbiota dopo i lavaggi, per valutare se potesse essere normalizzata con prescrizione di lavaggi salini quotidiani. Tuttavia, le comunità microbiche degli occhi secchi e normali erano relativamente inalterate dal lavaggio oculare quotidiano. La diversità dei soggetti con occhio secco è rimasta superiore a quella degli individui normali. L’analisi univariata ha rilevato le differenze più significative nell’abbondanza di MLE112, Lactobacillaceae, Streptococcus, Sphingobium, Caldicoprobacter e Anaerococcus.
A inizio studio l’analisi del microbioma centrale ha identificato 45 generi unici per occhio secco chiuso contro solo 14 generi unici per l’occhio normale. L’analisi discriminante dei componenti principali a livello di ordine ha rivelato che l’abbondanza degli ordini OPB56 e Rhizobiales sono importanti per discriminare l’occhio normale mentre gli ordini Halanaerobiales, Erysipelotrichales e Anaeroplasmatales sono importanti per discriminare l’occhio secco.
conclusioni microbiota e occhio secco
Una maggiore diversità batterica è considerata favorevole, poiché comunità più diverse sono spesso più resistenti alle perturbazioni. Tuttavia, prove crescenti suggeriscono che il microbioma oculare devia da questa tendenza, probabilmente a causa del lisozima e dei composti antimicrobici nelle lacrime. Quindi, nella malattia dell’occhio secco, i risultati suggeriscono che una maggiore diversità microbica è un segno distintivo della malattia. Coerentemente con il comportamento del microbioma oculare in altre condizioni patologiche, questo risultato può rappresentare la rottura dei meccanismi omeostatici dell’ospite. E’ possibile che siano i patogeni che si impongano, o che sia la superficie oculare a aumentare la diversità batterica.
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Cosa altera il microbioma oculare?
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articolo originale: https://www.nature.com/articles/s41598-020-68952-w#Sec2
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Dott. Alberto Lanfernini – Oculista
Faenza – Ravenna – Riolo Terme – Pesaro

Dott.ssa Annalisa Moscariello – Oculista
Ravenna – Faenza – Pesaro
