Rimedi per blefariti, orzaiolo, calaziosi
Terapie e cure
Questo articolo completa (ed è quindi la continuazione e la seconda parte in tema blefariti) quanto scritto su origine e cause di calazi, blefariti e terapie, che trovate in questa pagina a cui rimandiamo. Ne consigliamo la lettura per capire il filo del discorso di base.
Blefarite cosè
Calazio cos’è
Ricordiamo soltanto qui che la blefarite è una infiammazione del bordo palpebrale. Il calazio invece, è una ghiandola di Meibomio incistata. Spesso sono associati, e si presentano periodicamente nei soggetti predisposti o che hanno uno stile di vita non adeguato. Anche questo lo trovate nella pagina sopracitata.
Cura delle blefariti
Terapie dei calazi
La cura delle blefariti e la terapia dei calazi normalmente prevede colliri/pomate, a volte antibiotici e antinfiammatori/antiallergici, specialmente nelle fasi acute. Ma non basta tutto questo, poiché ci si trova davanti a una condizione cronica spesso di origine multifattoriale. Più volte infatti si ripresenta ciclicamente con picchi infiammatori, specialmente quando sono associate alcune condizioni. E’ necessaria quindi una valutazione multidiscilplinare al fine di identificare tutti i fattori predisponenti e scatenanti. E’ importante coinvolgere spesso il dermatologo, ma anche l’allergologo, il reumatologo, il nutrizionista, soprattutto nei casi resistenti alle normali terapie e misure correttive.
Blefarite e calazi
Rimedi naturali e specialistici
I pazienti affetti da blefariti, orzaioli e calazi, devono innanzitutto evitare le cure fai da te, perché, se errate, provocano spesso una cronicizzazione dei sintomi, infiltrazione infiammatoria dei tessuti e la loro compromissione definitiva. Inoltre l’uso scorretto di dosaggi farmacologici impedisce, o preclude poi, il successivo riuso (corretto) degli stessi. Rivolgersi allo specialista quindi per la cura corretta è essenziale per chi soffre di blefarite. L’errore più frequente è pensare che sia sufficiente tamponare le fasi acute dei calazi e delle dermatiti locali; in questo modo si cura solo la conseguenza, e non la causa.
Obiettivo cura e prevenzione dei calazi
L’obiettivo della terapia dei calazi (e delle blefariti in generale associate) invece deve fare in modo che fasi acute non si ripresentino, o siano comunque meno frequenti e meno fastidiose. La prevenzione, quindi, per non arrivare alla chirurgia nei calazi, è fondamentale, poiché, per quanto sicuri, gli interventi chirurgici sono sgradevoli (anche se non particolarmente dolorosi e lunghi), e, ribadiamo, incidono solo sulle conseguenze e non sulle cause. La chirurgia infatti non impedisce le ricadute, ma elimina soltanto la ghiandola incistata.
Blefariti e calazi
cause
Oculistica multidiscilpinare
Terapie e cure dei calazi e delle blefariti
migliore collirio o pomata per calazio
Passiamo a elencare i principali farmaci e rimedi per i calazi, le blefariti e gli orzaioli. Tutte queste terapie devono essere ovviamente prescritte dallo specialista, poiché hanno indicazioni specifiche ed effetti collaterali da conoscere e gestire. Non esiste un migliore collirio per le blefariti e i calazi. La domanda quindi “qual è il migliore collirio per i calazi” non ha nessun senso. Si tratta, ripetiamo, di processi cronici, e, nel caso del calazio, di una reazione a una cisti infiammatoria che può esitare in una membrana cicatriziale che racchiude materiale infiammatorio (guarigione con esito cicatriziale). La soluzione ai calazi, purtroppo, non può essere un “migliore collirio o pomata per calazi”.
colliri Cortisonici e antistaminici per blefariti e calazi
Tra i farmaci più efficaci in medicina c’è sicuramente il cortisone, per la sua ampia azione antinfiammatoria. Visto come il demonio da molti pazienti, in realtà è una molecola che il nostro organismo produce spontaneamente e deve essere usata in medicina secondo linee guida attente. Anche per gli occhi i colliri cortisonici sono molto indicati per la rapida azione. Il razionale del loro uso è che permettono di togliere l’infiltrazione cellulare, l’edema locale, e curare un eventuale squilibrio di base, come le allergie. Inoltre evita la cronicizzazione se usato correttamente e permette il riassorbimento delle lesioni, almeno le meno importanti. Sono preferibili colliri e pomate senza conservanti, per evitare sensibilizzazione locale. Dunque una pomata o un collirio al cortisone per un calazio è una strada che si può percorrere.
Anche gli antistaminici funzionano benino, ma non curano direttamente il calazio, agendo infatti sulla eventuale condizione di base eventualmente presente delle allergie. Inoltre “soffrono” di tachifilassi – una sorta di assuefazione dell’organismo, per cui dopo qualche settimana non hanno più l’effetto adeguato. Gli antistaminici per bocca sono indicati in alcune condizioni, ma spesso determinano secchezza oculare (aggravando la sintomatologia). L’uso di antistaminici colliri per calazi non rientra nelle nostre preferenze, salvo allergie conclamate.
Stabilizzatori di membrana nelle allergie occhi
Gli stabilizzatori di membrana sono dei farmaci che prevengono la liberazione di istamina e sono utili nel caso di concomitanti allergie. Più utili, però, sono gli antichemiotassici, come l’acido spaglumico, che inibisce anche il complemento. Questa azione, se sfruttata con somministrazione costante per qualche settimana/mese, determina un calo della infiltrazione cellulare immunitaria del tessuto, agendo da ottimo stabilizzatore clinico tardivo. Può essere usato anche come preventivo, dal momento che impedisce la partenza delle infiammazioni, a causa della sua modulazione sul complemento, una via dell’immunità aspecifica primaria e limita la liberazione di istamina, la molecola delle allergie. Inibisce inoltre la liberazione del leucotriene B4, che, tra l’altro, è un responsabile di infiammazione nell’abuso di lenti a contatto e ne contribuisce alla intolleranza. Queste due azioni bloccano le vie dell’infiammazione aspecifica cronica e delle allergie. Un collirio per calazio “buono” quindi è a base di acido spaglumico, anche se i tempi di azione sono molto lunghi lavorando sul cronico.
FANS – vasocostrittori e allergie occhi
I Fans, antinfiammatori non steroidei, non hanno come indicazione primaria i calazi e le blefariti, ma possono comunque tornare qualche volta utili per il controllo dell’infiammazione. I vasocostrittori possono essere usati in caso di edema locale importante palpebrale, insieme a drenanti per bocca, naturali, dei quali parleremo rapidamente dopo. I colliri a base di FANS nei calazi posson essere usati per controllare il dolore.
Ciclosporina in blefariti
La ciclosporina in collirio è un immunosoppressore utilissimo in occhio secco e vernal congiuntivite, che può essere usato anche per le blefariti e nelle allergie. Della ciclosporina abbiamo parlato a lungo in queste pagine, inutile riparlarne, rimandiamo all’articolo dedicato.
Antibiotici nelle blefariti e nei calazi
Il calazio e la blefarite spesso si associano a infezione da Stafilococco Aureo, per cui gli antibiotici locali, o sistemici, possono tornare utili. Le tetracicline in particolare permettono di inibire la lipasi batterica, azione utile per ottenere una stabilità lacrimale migliore e una guarigione più rapida. Gli antibiotici sono quindi indicati, in genere in unguento (noi preferiamo somministrazione esternamente alla palpebra, sfruttando la capacità di trasporto della cute), o in collirio. Meglio ovviamente che siano senza conservati. Qualcosa di altro su antibiotici, probiotici e congiuntiviti batteriche è in questa pagina (qui).
Lavaggi e rimedi naturali nelle blefariti e nei calazi
Come rimedio naturale e a basso costo, sono utilissimi anche i lavaggi con soluzione fisiologica. Essi abbassano l’osmolarità e diluiscono i mediatori infiammatori presenti nelle lacrime, secreti nelle fasi acute e croniche. A questi si associano le lacrime artificiali e lubrificanti in collirio, gli shampoo palpebrali, detergenti e salviette specialmente in caso di blefariti concomitanti. I lavaggi, con lacrime artificiali o semplice soluzione fisiologica, fanno parte integrante della terapia, poiché, ripetiamo, l’effetto wash-out allontana l’istamina e le altre interleuchine e sostanze pro-infiammatorie che si accumulano nella lacrima, responsabili principali della sintomatologia. Fondamentale prendere in considerazione l’uso di lacrime e colliri privi di conservante (potenziale sostanza sensibilizzante). Colliri a base di erbe possono essere utili e lenitivi (esempio colliri alla Camomilla e alla Perilla: ne parleremo presto). Anche i polifenoli (té verde, uva, glicerolo monolaurato e altri) possono essere utili, come del resto per la secchezza oculare. Tante sostanze naturali sono antinfiammatorie, per cui date una occhiata alla sezione dedicata.
Drenanti naturali nelle blefariti e nei calazi
Ci sono delle sostanze naturali, che hanno effetti drenanti sul nostro organismo. Questo significa che aiutano l’organismo a eliminare liquidi in eccesso. Siccome il “tumor” infiammatorio non è altro che una infiltrazione di liquidi nel connettivo e la matrice extracellulare, l’assunzione di questi rimedi può essere benefica. Utili quindi anche ananase, bromelina, diosmina, i primi due antiedema, la seconda capillaro-protettore. Proteggendo i capillari e favorendo il microcircolo, si ha una attenuazione degli edemi per un miglior riassorbimento circolatorio locale e un rinforzo della parete capillare con limitazione di microtrombi che, nei processi infiammatori, possono complicare il quadro locale.
PEA, palmitoiletanollamide, nei calazi
La PEA, palmitoiletanolammide, è una sostanza studiata a fondo da Rita Levi Montalcini. E’ una sostanza naturalmente presente nel nostro corto che modula i percorsi della infiammazione, inibendo le sostanza pro-infiammatorie, aumentando i recettori bersaglio dei cannabinoidi endogeni, ed ha altre azioni su retinopatie e glaucoma.
Blefariti calazi
alimentazione e intestino
Da quanto esposto sopra è conseguenza ovvia che di fondamentale importanza risulta essere la dieta, intesa come correzione alimentare e individuazione di allergie/intolleranze, cibi scatenanti, alimenti fastidiosi. E’ dimostrato infatti il ruolo pro infiammatorio delle diete squilibrate per alterazione del microbiota intestinale; le blefariti quindi giovano molto da una alimentazione corretta così come l’occhio secco (dieta corretta per l’ occhio secco: ne parliamo qui). E’ una buona idea affidarsi a un buon nutrizionista, e a un gastroenterologo, anche per eradicazione Helicobacter pilory, valutazione approfondita (Breath test al lattulosio, UBT) e correzione dietetica. Fondamentale è la dieta priva di istamina, come trovate qui a questo link.
Si possono inoltre eseguire test come il GUT screeinig, l’istamina fecale e le IgA secretorie per avere il quadro più completo sulla direzione alimentare da prendere (in genere noi inviamo al laboratorio Valsambro di Bologna, trovate tutto nella pagina dei collaboratori, menù in alto, ma altri laboratori in Italia eseguono questi test).
Probiotici prebiotici e blefariti – calazi
La terapia dei calazi e delle blefariti deve essere supportata anche dall’assunzione di fermenti latti e probiotici. Numerose infatti sono le evidenze in letteratura del ruolo regolatore del microbiota intestinale sulle patologie infiammatorie sistemiche, anche oculari. In questo studio (QUI) che riportiamo si sono valutati i risultati di assunzione di probiotici nei bambini affetti da calazi. La sezione invece relativa a probiotici e prebiotici la trovate cliccando QUI. In questo link invece congiuntiviti batteriche e probiotici.
Lavaggi palpebrali e blefariti complicate da calaziosi ricorrenti
Sono inoltre benefici lavaggi frequenti con soluzione fisiologica o lacrime artificiali, per allontanare il muco alterato e i fattori pro-infiammatori secreti dalle lacrime anche a guarigione avvenuta. E’ bene pulire spesso le palpebre con saponi appositi. I Lavaggi, come detto, non vanno sospesi alla remissione dei sintomi, ma continuati, appunto, come prevenzione. Ricordate che la blefarite è tendenzialmente una espressione cronica di uno squilibrio generale, quindi la battaglia sarà lunga.
Dermatologia rosacea e blefariti
Inoltre, ribadiamo, spesso è necessario il consulto dermatologico, per la valutazione della possibile rosacea concomitante e altre dermatiti (QUI). In questa sezione ospitiamo un articolo della dermatologa Dott.sa Emanuela Fogli inerente le dermatiti e la rosacea, spesso concomitanti alle blefariti e calaziosi ricorrenti (QUI).
Inquinamento, occhi rossi e blefariti
L’inquinamento e la pessima qualità dell’aria sono elementi cruciali nello scatenamento di infiammazioni oculari, come descritto in questa pagina (link). Ne consegue che il controllo ambientale indoor e outdoor, di ambienti come ufficio, casa, cucine, officine, e il miglioramento dei livelli di inquinanti, particolato e gassoso, migliora lo stato di benessere percepito della superficie oculare. Inoltre l’inquinamento peggiora anche gli eczemi e altre dermatiti (QUI).
Stile di vita e blefariti – calazi
alimentazione, lavoro, sonno, stress e blefariti
E’ importante conoscersi, capire quali sono i fattori che portano e peggioramenti. Basilare quindi la valutazione a 360 gradi dello stile di vita, il fumo, l’ambiente lavorativo, casalingo, sportivo, hobbistico, patologico, alimentare, di predisposizione familiare. Evitando tali fattori, infatti, nel tempo, il quadro clinico tende a migliorare, e si ricorrerà sempre meno all’intervento farmacologico. Il corretto stile di vita, l’alimentazione, l’igiene, il sonno, ambienti puliti evitando gli allergeni (per quanto possibile), porteranno indubbi benefici. Ridurre il carico di stress e avere un sonno adeguato alle proprie esigenze è essenziale e non di secondaria importanze. Non ultimo una dieta per qualche tempo a basso contenuto di istamina aiuterà notevolmente.
In quanto tempo guarisce una blefarite o un calazio
Il lavoro terapeutico nelle calaziosi ricorrenti e nelle blefarocongiuntiviti è un percorso che dura vari mesi, e non si limita all’intervento nei picchi infiammatori. E’ importante quindi di disponibilità da parte del medico e del paziente, per identificare le cause e andare a fondo nella loro gestione. Necessario talvolta il supporto di altri specialisti nei casi più resistenti (es. allergologo, dermatologo e gastroenterologo, nutrizionista, reumatologo).
Il quadro clinico di una blefarite richiede settimane, se non mesi, per iniziare a migliorare. Una volta pero’ che il circolo virtuoso si è innescato, l’occhio sarà più resistente alle recidive. Le terapie vanno personalizzate e, indicativamente, si possono usare i farmaci che trovate scritti nel capitolo della cura per le allergie agli occhi (QUI).
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