Questo articolo  fa parte di una serie che riguarda prebiotici, probiotici e occhio, che trovate cliccando qui

Prebiotici e malattie oculari

I prebiotici sono stati definiti una ventina di anni fa come “un ingrediente alimentare non digeribile che influisce positivamente sull’ospite stimolando selettivamente la crescita e / o l’attività di uno o un numero limitato di batteri nel colon e quindi migliora la salute dell’ospite”.  Maggiori approfondimenti seguendo il link di questa pagina (QUI).

Prebiotici e disbiosi intestinale

La disbiosi intestinale è associata a varie malattie infiammatiro e oculari, come l’uveite. Alcuni studi che hanno confrontato il microbiota nei pazienti con uveite e quelli sani, hanno dimostrato una alterazione della diversità del microbiota nei soggetti  malati. La relazione tra microbiota e occhio è ampiamente discussa in queste pagine alle quali rimandiamo (QUI il link).
La sindrome di Sjögren (SS) è una malattia autoimmune che ha manifestazioni oculari e colpisce le ghiandole lacrimali, compromettendo la secrezione lacrimale. Di conseguenza può evolvere verso l’occhio secco, di cui abbiamo parlato in capitoli appositi. I cambiamenti del microbioma nella Sjogren sono stati segnalati in precedenza, con suggerimenti per interventi sia prebiotici che probiotici, come potete leggere in questa pagina (link qui). Anche i calazi pare rispondano alla somministrazione di probiotici e prebiotici (QUI). D’altro canto essendo associati spesso a occhio secco e allergie tutto questo è comprensibile.

Prebiotici
Omega-3 Omega-6
e occhio secco

Nel precedente articolo (QUI), abbiamo detto che omega-3 e omega-6 possono essere considerati prebiotici;  ne abbiamo parlato in questa pagina (link), alla quale rimandiamo.

Prebiotici e rosacea oculare

Omega 3 a parte, anche la dieta pare influenzare la rosacea (che ha sintomi oculari) per cui si può raccomandare una dieta contenente prebiotici. Di rosacea oculare ne parliamo QUI, anche con il dermatologo.

Curcuma e curcumina come prebiotici

La curcuma, una delle erbe medicinali più importanti in molti paesi asiatici, è derivata dal rizoma di Curcuma longa. La curcumina è un derivato ben caratterizzato della curcuma. Pare che l’estratto di Curcuma possa agire da prebiotico (ne parliamo in questa pagina –link– della curcuma). Insieme alla presenza di composti fenolici e flavonoidi, l’estratto di curcuma contiene monosaccaridi funzionali e polisaccaridi che possono rafforzare il sistema immunitario.Potete leggere altro sulla Curcuma in

Frutto-oligosaccaridi come prebiotici per gli occhi

E’ stato anche dimostrato da altri autori che  una miscela simbiotica di probiotici e frutto-oligosaccaridi con l’uso  di lacrime artificiali sia utile nel ridurre segni e sintomi di occhio secco, migliorando il test di Schirmer (misurazione della velocità di secrezione lacrimale), tempo di rottura lacrimale (una misura della stabilità del film lacrimale). Qualche studio ha anche riportato miglioramenti sintomatologici e modifiche del microbiota locale.

Aloe Vera come prebiotico per gli occhi

La Aloe Vera ha proprietà di riparazione tissutali e antiinfiammatori e può essere considerato un probiotico. Potrebbe essere utile nel miglioramento dei sintomi neurologici, del dolore cronico, delle malattie infiammatorie intestinali e dell’occhio secco.

Colostro e occhi

Propri del latte sono un gruppo strutturalmente diverso di oligosaccaridi che invece di fornire energia al neonato, servono invece come prebiotici. Alcuni ricercatori hanno notato un miglioramento significativo nella stabilità lacrimale misurata dal miglioramento del tempo di rottura lacrimale e del volume lacrimale dopo somministrazione del latte. Qualche lavoro paragona l’effetto del latte a ciclosporina, una cura importante per l’occhio secco, riportata in questa pagina (link ciclosporina).

Quercetina

Anche alla Quercetina abbiamo dedicato un capitolo interoIn quanto membro della classe dei flavonoidi flavonolici, la quercetina è ben nota per le sue azioni antiossidanti e antinfiammatorie. 
La quercetina si trova in grande abbondanza in mele, uva, cipolle, carciofi, finocchi, sedano, fagioli, ceci, prugne, rape, peperoni, fragole, pomodori e broccoli. 
L’uso della quercetina è stato esplorato in varie malattie della superficie oculare  e si sa essere immunomodulante.  Alcuni studiosi  hanno riportato che quercetina topica porti a modifiche strutturali locali, quali un aumento del volume lacrimale, il ripristino delle superfici corneali lisce, una maggiore densità delle cellule caliciformi e una ridotta espressione genica pro-infiammatoria indotta dai ROS

Resveratrolo

Infine arriviamo al Resveratrolo, del quale abbiamo già parlato (click sul nome). Simile alla quercetina e alla curcumina, nei modelli murini è stato dimostrato che il resveratrolo agisce come prebiotico, portando ad un aumento dei livelli di Akkermansia, Bifidobatteri e lattobacilli, che come detto sono i principali probiotici. Inoltre altri studi riportano come esso, in combinazione con la quercetina o isolato, riduce i segni di malattia di occhio secco negli animali e possa avere effetti simili alla epigallocartechina.

Quali prebiotici migliori per gli occhi?

Su quali prebiotici puntare è una domanda che attualmente non ha risposta. Gli studi non sono univoci e a volte hanno risultati contrastanti. Probabilmente ogni persona risponde diversamente a seconda delle sue condizioni di partenza alle varie somministrazioni di prebiotici e probiotici.  Tramite però analisi del microbiota e metabolomiche si possono avere informazioni aggiuntive utili all’inquadramento generale e alla eventuale utilità di integrazioni nutraceutiche.

Continua a leggere altro su prebiotici e probiotici cliccando QUI.

 

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Dott. Alberto Lanfernini – Oculista
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Dott.ssa Annalisa Moscariello – Oculista
Ravenna – Faenza – Pesaro

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