Allergie agli occhi e alimenti

La dieta priva di istamina migliora spesso le congiuntiviti e le blefariti associate ad allergie alimentari o che hanno la causa in alcuni cibi.
Ridurre l’istamina assunta con i cibi può aiutare a migliorare i sintomi delle infiammazioni oculari.

Allergie agli occhi e alimenti- sintomi e cure

Prima di leggere questo articolo che parla di allergie, occhi e legame con gli alimenti, consigliamo la lettura della pagina relativa all’inquadramento generale delle allergie oculari, che trovate in questo link. L’importanza della dieta corretta per gli occhi è descritta nella pagina introduttiva (link). Di allergie e occhi parliamo qui.

Chi ha avuto modo di navigare all’interno del nostro sito, avrà visto quanto noi abbiamo a cuore il tema della prevenzione tramite sana e corretta alimentazione. Abbiamo parlato a lungo, in altri articoli, delle allergie oculari (QUI), e dei loro fastidiosi sintomi, di come identificarle e di come trattarle anche con rimedi naturali.

In questa pagina parleremo della dieta a basso contenuto di istamina, essenziale nei pazienti che hanno problemi con questa molecola.

Le congiuntiviti alimentari e le intolleranze, unitamente ad altre indicazioni, inoltre sono descritte nell’articolo “allergie occhi e intolleranze”  in questa pagina. Sono infatti molte le notizie da fornire, e abbiamo deciso di non raggruppare in un unico sito, al fine di rendere meno impegnativa la lettura.

Spesso l’istamina, oltre al prurito, determina gonfiore palpebrale. Di occhi e palpebre gonfie, delle cause, cure farmacologiche e naturali parliamo in questa pagina: occhi e palpebre gonfie.

Istamina, la molecola della allergia anche per gli occhi
Putrescina

Per prima cosa è bene focalizzarci sull’istamina, una molecola organica, cioè a base di carbonio, che entra prepotentemente nei processi infiammatori dei viventi. L’istamina può aumentare dell’organismo per tre cause.

Per prima cosa si può essere allergici, quindi vittime di una liberazione di grandi quantità di istamina a seguito di stimoli   per le persone non allergiche.

Inoltre l’assunzione istamina tramite assunzione cibi, l’istamina esogena, può portare a disturbi.

Infine ci può essere un difetto di un enzima, Diamino-ossidasi (DAO), enzima che catabolizza l’istamina.

Ricordiamo in ultimo la putrescina, un prodotto fermentativo dei batterici, anche essa ,una diammina come l’istamina. I sintomi principali di un eccesso di istamina sono:

  • vasocostrizione delle grandi arterie, con effetto ipertensivo
  • vasodilatazione delle arterie più piccole, che, se massivo, può portare a ipotensione
  • aumento permeabilità dei capillari
  • broncospasmo

Ci possono essere quindi disturbi che coinvolgono l’apparato gastrointestinale, come diarrea e coliche, l’apparato neurologico come la cefalea, l’apparato respiratorio come riniti ed asma, la cute come dermatiti. I sintomi possono essere isolati o in combinazione tra loro.

Istamina nei cibi di origine vegetale
da limitare nelle congiuntiviti alimentari

Passiamo dunque ad analizzare dove si trova l’istamina nei cibi iniziando dai vegetali. L’elenco dei cibi che contengono istamina è indicativo e non esaustivo. Raccomandiamo, nei casi gravi, di consultare un nutrizionista.

istamina Verdure e legumi

I cibi principali che contengono istamina di origine vegetale sono melanzane, spinaci, e pomodoro. Spesso questi alimenti contengono anche Tiramina. La putrescina è stata rilevata in molte verdure e legumi. Tuttavia, alcuni campioni di peperone verde, melanzane, mais dolce, fagioli verdi e viola, spinaci, ketchup, soia e piselli hanno contenuti di putrescina sorprendentemente elevati. L’origine di questa molecola può essere intrinseca, cioè presente direttamente nel cibo, può essere il risultato di attività metaboliche di alcuni batteri. Attenzione anche al ketchup di pomodoro.

 Frutta e noci e istamina

Avocado e kiwi e succhi di pompelmo, arancia e ananas sono gli unici prodotti di questa categoria per i quali è stata segnalata la presenza di istamina. Uno studio condotto ha concluso che la presenza di istamina nei succhi di pompelmo, arancia e ananas è dovuta a una mancanza di qualità igienica durante la lavorazione o la conservazione, poiché questa ammina non si trova nella frutta fresca originale. La putrescina è stata trovata praticamente in tutti i frutti e le noci, con i livelli più alti in arancia, succo d’arancia, mandarino, pompelmo, succo di pompelmo, banana, frutto della passione e pistacchio.

istamina in Cereali e derivati

L’unica fonte di spicco di putrescina è il germe di grano, che, come i germogli di soia, ha un alto tasso di divisione cellulare, in cui putrescina e poliammine svolgono un ruolo significativo. Il contenuto di putrescina nel pane integrale era leggermente superiore a quello del pane fatto con farina raffinata.

 

Istamina nei cibi di origine animale

Passiamo quindi a parlare degli alimenti di origine animale e dei loro contenuti di istamina.

istamina nel Pesce

I pesci principalmente più ricchi di vitamina sono sgombro, aringhe, sardine, tonno, pesci affumicati e salati come il salmone, e pesci in scatola, compresi quelli marinati. Anche i crostacei ne contengono in gran quantità.

istamina nei Formaggi

Tra i formaggi ricordiamo i formaggi fermentati e stagionati, come parmigiano, emmenthal.

istamina nella Carne

Le salsicce affumicate, i prosciutti stagionati e di salame sono ricchi di istamina. Inoltre le carni non conservate hanno maggiori quantità di putrescina.

istamina negli Alcoolici

L’alcool, in particolare il vino rosso, è un potente inibitore della diamino ossidasi oltre che ricco di istamina. I sintomi nocivi potrebbero essere però anche prodotti da altre ammine biogene come la tiramina e i solfiti.

Istamina e farmaci

L’elenco dei farmaci che può favorire il rilascio di istamina o inibiscono l’enzima che la catabolizza, e lungo. Ricordiamo alcuni narcotici, alcuni analgesici, anestetici, anzi aritmici, diuretici, antibiotici, mucolitici.

istamina in cacao Cioccolato caffè e dado da cucina

Il cioccolato e il dado da cucina sono cibi che possono contenere o liberare istamina, per cui dovrebbero essere ridotti fino all’eliminazione. Purtroppo anche il caffé ne contiene, ma a  consolarci arriva lo studio che afferma che le diammina nel caffè macinato tostato sono inferiori rispetto alla moka, a causa dello stress fisico e termico che subisce il caffè.

Come di comporta l’istamina con la conservazione e la cottura dei cibi

La temperatura di conservazione è un fattore molto importante nella formazione di ammine. Infatti l’aumento di  prodotti tossici (come la putrescina) avviene maggiormente se si ritarda la refrigerazione. Ci possono essere anche processi di conservazione e cottura che aumentano l’istamina, probabilmente a causa della perdita di acqua come avviene per i fritti. Le ammine sono composti termostabili, quindi in linea di principio i cambiamenti nel contenuto possono essere dovuti solo al loro trasferimento nell’acqua di cottura o agli effetti di diluizione o concentrazione del processo culinario, in cui il cibo guadagna o perde acqua.

Dieta a basso contenuti di istamina per le congiuntiviti allergiche alimentari

 Attualmente, la strategia principale per prevenire l’insorgenza dei sintomi di intolleranza all’istamina è seguire una dieta a basso contenuto di istamina. La sua efficacia è stata dimostrata in diversi studi clinici, che hanno sempre descritto un miglioramento o una remissione dei sintomi gastrointestinali, dermatologici e neurologici  se la dieta è stata seguita. Quindi la terapia si basa sulla riduzione dell’assunzione di istamina con la dieta fino alla completa eliminazione. Particolare attenzione va ai cibi a lunga maturazione e fermentati, come i formaggi e salumi. Anche i prodotti a base di lievito sono da considerarsi rischiosi. Qualche studio segnala che la degradazione della istamina può essere supportata da assunzione di vitamina C e vitamina B6, per l’aumento dell’attività dell’enzima DAO.

Alimenti consentiti nelle congiuntiviti allergiche e alimentari

Veniamo ora a parlare degli alimenti consentiti. Carne e pollame freschi sono consentiti, pesci come il merluzzo pure. La carne comunque fresca o surgelata va sempre bene, non bisogna invece consumare carne stagionata. La freschezza del cibo è importante per quanto abbiamo detto sopra sull’aumento della presenza di istamina nei pesci mal conservati. Anche le uova sono alimenti adatti.

Tra i formaggi è possibile consumare ricotta. Il latte è consentito, così come la panna e lo yogurt. Se proprio non possiamo fare a meno del grana padano, prendiamo quelli poco stagionati.

La pasta e il riso sono consentiti e del resto come si può non mangiare la pasta in Italia?

La frutta si può mangiare praticamente tutta, fresca, tranne quella citata in alto. Quindi mele, pesche, limoni e albicocche eccetera sono consentite.

Anche tutte le verdure si possono mangiare, con particolare preferenza per zucchine, cetrioli, cavolfiore, carote, asparagi, funghi, ravanelli, sia fresca che cruda. Da evitare ovviamente le verdure scritte precedentemente in rosso.

 L’olio extra vergine di oliva è consentito, anche per le benefiche proprietà di cui abbiamo scritto in un altro articolo (link qui).

In sintesi è necessario ridurre al minimo gli alimenti ricchi di istamina e ricchi di istamina liberatori, assumendo la poca quantità, con poca frequenza, e non in associazione tra loro.

 Per quanto tempo è necessario seguire la dieta povera di istaimina

La durata della dieta priva di istamina è variabile, e dipende da numerosi fattori, come  età del soggetto e manifestazioni cliniche. E’ ovviamente adatta anche a altre forme di allergie, come le dermatiti (ne parliamo qui in questa pagina) Normalmente è bene non proseguirla per più di qualche settimana, poiché è piuttosto restrittiva. Inoltre bisogna porre molta attenzione a non togliere alimenti necessari all’accrescimento nei bambini. Quindi anche questo tipo di dieta  va seguita con buon senso, e non eliminando del tutto intere categorie di cibo.

LA disbiosi oculare

Analogamente a quanto oramai è noto per l’intestino, anche gli occhi possono andare incontro ad alterazioni del microbiota oculare (disbiosi), che facilitano disturbi come secchezza, rossore, bruciore e altri, come descritto in questa pagina ampiamente. L’alimentazione potrebbe essere un modo per riequilibrare anche il microbiota oculare, oltre che quello intestinale.

Rimedi naturali per congiuntiviti da alimenti

Oltre naturalmente alla correzione dietetica è possibile associare anche fitoterapia antiinfiammatoria per ridurre i disturbi e migliorare l’equilibrio generale dell’organismo. Ne parliamo ampiamente qui (link: rimedi naturali per gli occhi).

Esistono dunque alcune erbe e piante che possono aiutare a ridurre i sintomi dell’intolleranza all’istamina e della sindrome dell’istaminosi alimentare. Tuttavia, è importante ricordare che la fitoterapia non dovrebbe essere usata come sostituto dei farmaci prescritti dal medico e che è sempre importante consultare un medico o un esperto di erboristeria prima di iniziare qualsiasi tipo di trattamento a base di erbe.

Qui di seguito sono elencate alcune erbe e piante che potrebbero essere utili per le persone affette da disturbi di istamina:

  1. Ortica (Urtica dioica): l’ortica è un antistaminico naturale e può aiutare a ridurre i sintomi dell’allergia, come il prurito e l’infiammazione.
  2. Camomilla (Matricaria chamomilla): la camomilla ha proprietà antinfiammatorie e antiallergiche e può aiutare a ridurre i sintomi dell’intolleranza all’istamina.
  3. Liquirizia (Glycyrrhiza glabra): la liquirizia può aiutare a ridurre l’infiammazione e la produzione di istamina.
  4. Boswellia (Boswellia serrata): la boswellia può aiutare a ridurre l’infiammazione e può essere utile per le persone con sindrome dell’istaminosi alimentare.
  5. Curcuma (Curcuma longa): la curcuma ha proprietà antinfiammatorie e antiossidanti e può aiutare a ridurre i sintomi dell’intolleranza all’istamina.
  6. Zafferano (Crocus sativus): lo zafferano può aiutare a ridurre l’infiammazione e può essere utile per le persone con intolleranza all’istamina.
  7. le altre cure naturali per gli occhi le trovate in questa pagina (link: indice sostanze naturali per gli occhi).

È importante ricordare che gli integratori a base di erbe possono interagire con i farmaci e possono causare effetti collaterali indesiderati. Pertanto, è sempre importante consultare un medico prima di iniziare qualsiasi tipo di trattamento a base di erbe.

 

Oculistica multidisciplinare e visione di insieme nelle allergie oculari

L’oculista pertanto oltre a dare le indicazioni di massima,  deve collaborare con figure quali  l’allergologo, il nutrizionista e il gastroenterologo,  quest’ultimo necessario anche per l’analisi del microbiota tramite test di screening intestinale e Breath test; fondamentale, quindi, è la parte gastroenterologica oltre che immunologica e allergologica. Si può analizzare anche l’istamina fecale, test al quale spesso ricorriamo, per capire se c’è un eccesso di istamina nell’intestino che può favorire anche disturbo agli occhi come occhi gonfi, prurito, lacrimazione e sintomi di allergia in generale.

Ci piace qui ricordare l’importanza della immuno-regolazione del microbiota intestinale anche per ridurre i disturbi delle malattie oculari. E’ dimostrato che alcuni batteri come la Klebsiella producono istamina da aminoacidi innocui. Dunque pare l’aumento dei livelli di Klebsiella nell’intestino possa portare a un’infiammazione locale che a sua volta può aumentare la produzione di istamina. La dieta scorretta e l’ingestione di cibi pro-infiammatori, provocano anche disbiosi intestinale, con conseguente peggioramento della sintomatologia infiammatoria dei vari organi, occhi compresi.

Per chi fosse interessato al tema, ne sito è approfondito in queste pagine, alle quali rimandiamo.

 Riferimenti bibliografici a fondo pagina

 

Esempio di dieta povera di istamina

Giorno 1:

Colazione:

  • Tè verde o caffè senza latte o altre bevande contenenti istamina
  • Pancakes senza uova e senza lievito con sciroppo d’acero puro

Pranzo:

  • Insalata di lattuga iceberg con pomodori e cetrioli freschi, condita con olio d’oliva e aceto di mele
  • Pollo arrosto con patate dolci al forno

Cena:

  • Zuppa di verdure miste fatta in casa senza brodo
  • Salmone alla griglia con contorno di zucchine saltate in padella

Snack:

  • Carote fresche con hummus fatto in casa

Giorno 2:

Colazione:

  • Smoothie di banane, mirtilli e latte di mandorla senza zucchero aggiunto

Pranzo:

  • Pollo alla piastra con patate novelle al forno
  • Insalata di spinaci con mandorle tostate, peperoni arrostiti e aceto balsamico

Cena:

  • Pesce spada alla griglia con contorno di broccoli al vapore
  • Riso integrale bollito

Snack:

  • Frutta fresca (ad esempio mela o pera) con burro di arachidi fatto in casa

 Giorno 3:

Colazione:

  • Tè verde o caffè senza latte o altre bevande contenenti istamina
  • Frittata di zucchine senza formaggio

Pranzo:

  • Pollo alla griglia con insalata di pomodori, avocado e rucola, condita con olio d’oliva e limone
  • Risotto con carote e piselli

Cena:

  • Pesce al vapore con contorno di carciofi saltati in padella
  • Patate dolci al forno

Snack:

  • Frutta fresca (ad esempio fragole o kiwi) con yogurt di cocco senza zucchero aggiunto

Giorno 4:

Colazione:

  • Smoothie di fragole, banane e latte di riso senza zucchero aggiunto

Pranzo:

  • Insalata di quinoa con verdure fresche (peperoni, cetrioli, carote) e pollo grigliato, condita con olio d’oliva e aceto balsamico
  • Tazza di zuppa di zucca

Cena:

  • Petto di pollo ripieno di spinaci e formaggio di capra senza stagionatura, servito con broccoli al vapore
  • Patate dolci al forno

Snack:

  • Mix di frutta secca e semi (ad esempio noci, mandorle, semi di zucca) senza additivi o condimenti aggiunti

Ricorda che questi menu sono solo un esempio e dovrebbero essere adattati alle tue esigenze individuali. È importante notare che una dieta povera di istamina può variare da persona a persona e dovrebbe essere personalizzata in base alle esigenze individuali e alle eventuali intolleranze alimentari.  E’ necessario consultare un medico o un dietista prima di apportare modifiche significative alla propria dieta.

 

 

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 Riferimenti bibliografici

Alcuni concetti sono presi e rielaborati autonomamente da:

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Questo è un articolo ad accesso aperto distribuito sotto la Licenza di attribuzione Creative Commons che consente l’uso, la distribuzione e la riproduzione senza restrizioni con qualsiasi mezzo, a condizione che il lavoro originale sia citato correttamente

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