Occhio secco terapie e rimedi
L’occhio secco è una frequente condizione che si riscontra in molti pazienti, e ha la base fisiopatologica in una dislacrimia, cioè in una alterazione della lacrimazione in termini di quantità e qualità, dovuta a varie cause. Dopo aver parlato nei precedenti articolo delle cause e dell’inquadramento generale, della correlazione con osteoporosi (qui), con malattie autoimmuni (qui), vediamo ora le possibilità di cura e i rimedi che abbiamo a disposizione come terapie dell’occhio secco. Diciamo subito che non è semplice curare l’occhio secco, perché è necessario inquadrare le cause oltre che intervenire sui sintomi.
Cliccando qui trovate la parte introduttiva su cause di occhio secco. Consigliamo di leggerla prima di questo articolo.
come si cura l’occhio secco
Non bisogna sottovalutare i sintomi di occhio secco. Se non curata in tempo la situazione, infatti, si instaurano dei fenomeni infiammatori congiuntivali che portano a una alterazione strutturale, per cui, nel tempo, sarà sempre più difficile cercare di risolvere il quadro clinico. Ricapitolando sinteticamente quanto detto in precedenza in altre pagine, i sintomi di occhio secco sono:
- fastidio oculare,
- senso di corpo estraneo,
- bruciore,
- appiccicaticcio mattutino,
- secrezione più o meno densa,
- dolore locale o proiettato,
- alterazioni visive,
- insieme ad altri disturbi che in tanti pazienti riferiscono singolarmente e che fanno capo alla infiammazione.
Inoltre non bisogna cadere nel tranello di pensare di curare il sintomo soltanto con lacrime artificiali. Infatti in questo modo non si aggredisce la causa primaria. Vari fattori intervengono nella cura dell’occhio secco, non ultimi un buon microbiota intestinale una buona dieta e un buon microbioma oculare.
analisi attenta dello stile di vita
e delle condizioni di salute
Fondamentale è capire da dove può venire il problema della secchezza oculare. UIna molteplicità di cause può sfociare in sindrome dell’occhio secco.
A volte è semplice orientarsi, pensiamo a malati di Sjogren, LES, connettivite, tiroidite autoimmune, e capire che la malattia reumatologica è alla base dei disturbi. Altre volte bisogna valutare minuziosamente tanti altri fattori, per esempio il sonno, lo stress, il fumo, lo sport (eh si, cari ciclisti, il vento secca l’occhio!), l’ambiente lavorativo, gli hobby, l’esposizione a pollini o chimici, la tendenza genetica, le malattie dermatologiche, le allergie (anche non note), i cosmetici, e tanti altri. La collaborazione e fiducia tra medico e paziente, la precisione di quest’ultimo nell’analizzare il tutto, sono essenziali.
Ne consegue che è necessario avere, per l’oculista, un supporto multidisciplinare, cosa che noi cerchiamo sempre di garantire ai pazienti, al fine di non tralasciare nessun fattore, inviando a specialisti con visione affine alla nostra.
possibilità di cura dell’occhio secco
Le cure proposte sono personalizzate e i pazienti devono essere seguiti passo passo fino a stabilizzazione. Da un punto di vista extra oculistico si rimanda allo specialista di riferimento (es. reumatologo, dermatologo, allergologo, gastroenterologo). È assolutamente necessario, infatti, curare lo stato di salute generale e le eventuali malattie di base che contribuiscono a determinare e aggravare l’ occhio secco, per esempio reumatologiche, ormonali, dismetaboliche, endocrinologiche, stati allergici.
Silte di vita e occhio secco. Fumo, sonno, alimentazione, stress.
alimentazione corretta per occhio secco
Fondamentale è anche la sospensione del fumo, per tutti i danni oculari e sistemici che provoca, come trovate qui. Inutile ribadire che l’intervento nel riequilibrio dietetico è necessario, come spiegato in basso .
Il sonno è una grande medicina, dal momento che le strutture anteriori dell’occhio si nutrono tramite diffusione che avviene nel momento del sonno, di sostanze provenienti dalla palpebra. Una scarsità di sonno aggrava tutte le condizioni patologiche di superficie oculare, come allergie, occhio secco, calazi e blefariti (come scriviamo qui). Collegato alla mancanza di sonno, anche se non sempre, è lo stress. La PNEI, psico neuro endocrino immuno, è un sistema di collegamento dell’organismo in toto. Quando soffre la psiche, soffre tutto l’organismo e si produce una infiammazione sistemica di basso grado che potenzia gli effetti negativi di tutte le malattie.
Vediamo ora i principali rimedi che ha a disposizione l’oculista specialista per la terapia dell’occhio secco.
Lacrime artificiali per occhio secco
Le lacrime artificiali sono dei colliri che tentano di riprodurre la struttura fisico-chimica della lacrima. Ce ne sono di numerose varietà e composizioni; le principali sono a base di acido ialuronico e carbossimetilcellulosa. Questi colliri si interpongono tra cornea e palpebra, facendo da cuscinetto, impedendo dunque che l’attrito porti a fastidi e sostituendo, in qualche modo, la lacrima. Hanno un effetto riflesso antinfiammatorio, poiché evitano appunto l’attrito, ma non agiscono da antidolorifici. Ricordiamo, come è descritto qui, che il dolore dell’occhio secco spesso è dovuto a una neuropatia delle fibre nervose corneali.
soluzione fisiologica sterile per lavaggi nell’occhio secco
Il razionale dell’uso dei lavaggi costruzione fisiologica, che porta beneficio a molti pazienti, sta nel fatto che allontana i mediatori infiammatori e le citochine pro infiammatoria dall’occhio, abbassando anche l’alta osmolarità lacrimale associata a occhio secco. Questi mediatori, se rimangono in sede, richiamano le cellule immunitarie, prolungando e auto alimentando la reazione infiammatoria. Spezzando quindi il circolo infiammatorio anche con i lavaggi si potranno avere, specialmente a lungo termine, dei benefici insperati. È chiaro che la soluzione fisiologica una struttura robusta come lacrime artificiali, ma se usata spesso e tenuta in frigo, può avere un effetto lenitivo importante.
Cortisone in collirio utile nel dry eye
I colliri cortisonici, visti da alcuni come il demonio -dimenticando che il cortisone è un componente naturale del nostro organismo, hanno la parte principale in caso di infiammazioni acute. Essi hanno numerosi effetti collaterali, tra cui l’induzione della cataratta e la possibilità di aumentare la pressione oculare in alcuni soggetti. Di colliri cortisonici ne abbiamo vari tipi, da quelli che agiscono solo in superficie, a quelli che entrano più in profondità nelle strutture oculari. L’oculista quindi dovrà valutare di volta in volta quale sia il cortisonico migliore da usare, e per quanto tempo. Con attenta osservazione ai controlli, e colliri di superficie, si potranno eseguire anche varie settimane di terapia a scalare, sempre sotto controllo dello specialista. Il significato di queste terapie è modulare la risposta immunitaria nel lungo periodo, spegnere l’infiammazione, eliminare le citochine che producono dolore e autoalimentano l’infiammazione. È chiaro che se l’occhio secco è stimolato da una malattia concomitante come le malattie autoimmuni, non saranno risolutivi, ma porteranno soltanto un beneficio, che comunque non è da sottovalutare.
anti-chemiotassici
La chemiotassi è il richiamo di cellule immunitarie nella sede di processi infiammatori tramite citochine e interleukine. Attraverso questo meccanismo le cellule immunitarie arrivano dove è necessaria una loro risposta. Nell’occhio secco, essendoci spesso una componente autoimmune, non è bene che arrivino queste cellule infiammatorie perché si ha una risposta spropositata e spesso autoimmune. Questo tipo di colliri quindi fa in modo che venga inibito il richiamo cellulare. In questo modo i tessuti vengono liberati dalla infiltrazione linfocitaria, e si ha un beneficio che può durare molto tempo. È chiaro che vanno usati per molti mesi, ma la costanza premia molti soggetti malati di occhio secco.
Antiinfiammatori e antistaminici. Uso nell’occhio secco
Gli antinfiammatori e antistaminici non sono le terapie di scelta per l’occhio secco. I FANS possono avere efficacia in caso di dolore nell’occhio secco, poiché potrebbero andare a inibire le vie infiammatorie che provocano disagi al paziente. Gli antistaminici invece possono essere utili nel caso di secchezza oculare associata all’allergia. Questi ultimi colliri hanno però il problema della tachifilassi, cioè della perdita di efficacia dopo qualche settimana di somministrazione. L’uso resta quindi di nicchia.
Ciclosporina in collirio per occhio secco
La ciclosporina, di cui parliamo abbondantemente in questa pagina cliccando qui), è un’arma importante. Si tratta fondamentalmente di un immunomodulatore, che trova applicazione in oculistica sia nella vernal congiuntivite che nell’occhio secco. Rimandiamo quindi all’articolo apposito per ulteriori approfondimenti.
Tacrolimus in occhio secco
Anche questo collirio, il Tacrolimus, è un’arma di secondo livello, che si usa specialmente quando la ciclosporina ha fallito.
Autosiero collirio siero autologo/eterologo in occhio secco
il sangue come terapie del dry eye
Di fondamentale importanza risulta, invece, essere l’autosiero collirio detto anche siero autologo in collirio. Essendo la terapia primaria dell’occhio secco, anche se si usa come secondo livello, abbiamo dedicato un intero articolo sulla sua composizione, preparazione, e modalità di uso. È un collirio che viene preparato normalmente nei centri trasfusionali degli ospedali pubblici. Si può ricavare dal proprio sangue, o del sangue di un donatore, e in questo caso si chiama collirio omologo da donatore. Accanto a questi ricordiamo anche il collirio prodotto dal siero coronale. Tutte le informazioni sull’autosiero e sul siero omologo le trovate cliccando qui. Curiosamente anche la somministrazione di una goccia di sangue pare abbia effetto simile, come riportato da qualche studio (link qui).
colliri che provano a migliorare il microbiota oculare nell’occhio secco
Ultimamente si sta aprendo il campo allo studio del microbiota oculare, al quale abbiamo dedicato molti articoli (qui). Siamo ancora molto indietro in questo campo, anche se comincia ad esserci in commercio qualche prodotto che tenta di riequilibrare il rapporto tra i batteri della superficie oculare saprofiti del sistema immune locale sperando di ottenere dei benefici in termini di sintomatologia e di benessere.
Occhio secco e antibiotici
Gli antibiotici a meno che non ci siano infezioni conclamate non dovrebbero essere usati. Si tratta infatti di molecole che potrebbero addirittura peggiorare il quadro clinico, per alterazione del microbiota oculare, intestinale, e per la loro proprietà di sensibilizzare l’organismo. Non è bene infatti che avvenga una possibile reazione allergica all’antibiotico in un quadro di occhio secco, poiché complicherebbe ulteriormente il quadro infiammatorio. Il loro uso quindi deve essere attentamente valutato, ma può essere efficace per esempio in caso di rosacea oculare e dermatiti sotto controllo del dermatologo. Si sono provate in passato terapie antibiotiche anche per bocca.
Verifica dello stato di salute del canalino lacrimale
Il lavaggio di canale lacrimale è una procedura che andrebbe fatta nei pazienti di occhio secco. L’eccesso di muco lacrimale infatti potrebbe andare ad intasare il canarino di scarico delle lacrime, con conseguente ristagno di prodotti pronti infiammatori, di muco, e possibilità di avere infezioni e da quel cistiti. Un canalino nervi, ben pulito, allontana i mediatori infiammatori e permette un maggiore turn-over lacrimale. Qualcosa sulla ostruzione del canalino lacrimale si trova in questa pagina (qui).
correzione dietetica nell’occhio secco
L’alimentazione ovviamente spesso entra in tutte le malattie dell’organismo, comprese quelle oculari e l’occhio secco, ma anche allergie, calazi, blefariti, congiuntiviti ricorrenti. Sapete bene quanto noi insistiamo su questo punto, tanto che tutto il sito è incentrato sul discorso alimentazione preventiva anche per le malattie oculari (qui). Trovate gli articoli che approfondiscono questo aspetto in questa pagina.
Altre terapie della secchezza oculare. Luce pulsata. Punctal plug
Recentemente pare abbiano efficacia terapie come la luce pulsata. Non avendo esperienza diretta non ci pronunciamo, anche se i colleghi che promuovono queste terapie garantiscono buoni risultati. I punctal plug del canarini lacrimali, sostanzialmente dei piccoli chiodini di plastica che vanno a costruire il canale lacrimale, non hanno la nostra preferenza. Se da un lato infatti vanno ad aumentare la lacrima che rimane in sede, dall’altro fanno in modo che non ci sia un drenaggio e allontanamento dei mediatori infiammatori, che, rimanendo a contatto con congiuntiva e cornea, peggiorano il quadro clinico.
Altre specialità utili per la cura dell’occhio secco
Per la cura dell’occhio secco, spesso è necessario ricorrere al consulto di altri specialisti. Infatti risulta una condizione che può essere associata frequentemente a malattie autoimmuni, per cui è necessaria la consulenza reumatologica. Altre volte invece una malattia dermatologica è favorente e scatenante, per cui il dermatologo dovrà essere coinvolto. Non dimentichiamo anche che il gastroenterologo potrà avere la sua parte nella correzione dietetica, l’eventuale concomitanza di malattie infiammatorie intestinali e nel inquadramento dei microbiota intestinale, l’allergologo in caso di pazienti allergici, l’endocrinologo quando la base è una tiroidite autoimmune o altra patologia di sua competenza, insieme al reumatologo o immunologo. Anche il medico del lavoro potrà essere utile per correggere le condizioni ambientali lavorative. Per questo in questo sito trovate la sezione della oculistica multidisciplinare, una visione sistemica delle malattie dell’occhio che deve essere presa sempre in considerazione nel momento che ci si trovi davanti ad un paziente con una malattia oculare.
Integratori nell’occhio secco
quale integratore migliore per occhio secco
Gli integratori alimentari possono avere una importante efficacia della stabilizzazione dei sintomi dell’occhio secco. Unitamente a una corretta alimentazione, l’integrazione di alcune sostanze è di vitale importanza per tutto all’organismo. Pensiamo ad esempio agli acidi grassi polli insaturi, all’assunzione di omega tre e omega sei in determinati rapporti. Rimandiamo dunque a quanto abbiamo scritto in questa pagina riferendoci a un lavoro che valuta questi aspetti di alimentazione e alla dieta nell’occhio secco (clicca qui). Inoltre si è dimostrato che alcune sostanze alterano, positivamente, il profilo metabolomico (un nuovissimo campo di ricerca molecolare) nei pazienti con occhio secco e blefariti (link).
Probiotici prebiotici e occhio secco
Anche di questo tema, cioè su probiotici per occhio secco, abbiamo scritto una pagina intera, alla quale rimandiamo (click qui). Pare infatti che i probiotici e i prebiotici siano aiuto importante nella terapia di sostegno dell’occhio secco. Ovviamente questo è strettamente legato al discorso di quanto il microbiota intestinale possa influenzare il livello generale infiammatorio dell’organismo, come spiegato, ad esempio, in questa pagina che parla di un recente studio e della diversità delle popolazioni del microbiota intestinale nei pazienti con occhio secco.
Vitamine in occhio secco
Anche le vitamine possono essere piuttosto utili nel sostegno dei pazienti con occhio secco. È dimostrato infatti che la vitamina B possa modulare il dolore neuropatico dei pazienti sofferenti di occhio secco, mentre la vitamina D migliora l’efficacia delle terapie topiche. Date una occhiata alla sezione occhio secco e vitamine per gli approfondimenti (Qui).
Cure naturali per occhio secco
Numerosi studi dimostrano che le malattie oculari trarrebbero beneficio dall’assunzione anche di elementi naturali e, ovviamente, le sostanze naturali aiutano anche i quadri di occhio secco; per questo abbiamo deciso di scrivere numerosi articoli in materia che trovate a questo link. nella pagina rimedi naturali per occhi. Si possono comunque liberamente provare colliri a base di Camomilla, Euhprasia, Perilla e altre piante medicamentose. Anche il GInseng pare aver un qualche effetto antinifiammatorio (come scritto in queste pagine e rilevato in due studi). Anche i polifenoli (té verde, uva, glicerolo monolaurato e altri) possono essere utili, come del resto per la secchezza oculare. Il mirtillo ha proprietà anti-infiammatorie e antiossidanti.
Inquinamento ambientale esterno, casalingo e da ambienti di lavoro in occhio secco
Spesso sottovalutato e misconosciuto, l’ambiente può aggravare i quadri di secchezza oculare. Ne consegue che la correzione di temperatura e umidità degli ambienti di lavoro (uffici, cucine, officine…) e di casa possono essere adiuvanti. La sintomatologia infatti dell’occhio secco è correlata con la qualità dell’aria. Bruciore, occhi rossi, fotofobia, fastidi vari possono rispondere egregiamente a filtri e depuratori. Di tutte queste cose parliamo in questa pagina (link: correzione ambientale per ridurre inquinanti e migliorare le infiammazioni oculari).
Si può guarire dall’occhio secco?
Dunque, si può guarire dall’occhio secco? Si possono migliorare i sintomi di secchezza oculare? I risultati delle terapie per occhio secco, purtroppo, spesso non sono immediati, ma richiedono tempo. Il più delle volte, però, si arriva a un miglioramento soggettivo-clinico di tutto rispetto, che garantisce al paziente una qualità di vita insperata. La guarigione è dipendente da molti fattori, quali il tempo di insorgenza e di intervento, la risposta personale alle terapie, lo stile di vita e la presenza di malattie curabili o meno, come le autoimmuni.
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Dott. Alberto Lanfernini – Oculista
Faenza – Ravenna

Dott.ssa Annalisa Moscariello – Oculista
Ravenna – Faenza
