Keratocongiuntivite Vernal (VKC).
Terapie, cure e rimedi possibili
La ciclosporina collirio
Chi colpisce la vernal keratocongiuntivite?
Questo articolo fa seguito a quanto abbiamo già scritto in altra pagina, a cui rimandiamo (link qui) in merito al fatto che la cherato-congiuntivite vernal (VKC) inizia a manifestarsi nei primi 10 anni di vita e si risolve, spesso spontaneamente verso i 18-20 anni e che in alcuni casi, però, può persistere nell’età adulta. I nord africani sono più colpiti (dieci volte in più degli svedesi): questo avvalora l’ipotesi di una eziologia genetica. Affronteremo qui le terapia e i rimedi possibili per curare la Vernal, dopo avere appunto inquadrato i meccanismi immunitari che la sostengono e la clinica (QUI).
sintomi della vernal keratocongiuntivite
I soggetti affetti, allergici o non, presentano una ipersensibilità nei confronti di stimoli vari, soprattutto stimoli fisici, in primis i raggi solari. Necessario quindi l’uso di occhiali da sole, a scopi protettivi e sintomatici.
I sintomi si presentano in primavera (febbraio-aprile) e peggiorano progressivamente in estate, per regredire spesso nel periodo autunno-inverno; sono caratterizzati da prurito, fotofobia, lacrimazione, sensazione di corpo estraneo, fastidio oculare ricorrente, occhi rossi, gonfiore della congiuntiva e altri che trovate nella pagina dedicata.
Circa il 10-15% dei soggetti ha invece una forma definita “perenne” di vernal, in cui, nei mesi invernali si ha solo un miglioramento ma non una remissione completa. A differenza di quanto si osserva nelle congiuntiviti allergiche, nella Vernal non c’è risposta adeguata ai farmaci antiallergici locali.
Cure della Vernal keratocongiuntivite: Antistaminici
Cominciamo a parlare degli antistaminici. L’istamina, la molecola della allergia, come spieghiamo in questa pagina (qui, in cui parliamo anche degli alimenti che liberano istamina), è la responsabile della sintomatologia degli allergici. Provoca prurito, rossore, e altri fastidi noti ai soggetti atopici. Gli antistaminici sono molecole che non fanno altro che legarsi ai recettori dell’istamina, facendo in modo che essa non possa esplicare la sua azione. Nelle forme di Vernal lieve e moderata spesso sono sufficienti i prodotti antistaminici, da usarsi ai primissimi sintomi. Infatti quanto la immunitaria parte in maniera eclatante, l’antistaminico non è più in grado spesso di controllarla adeguatamente. Tra gli antistaminici ricordiamo il Ketotifene, L’olopatadina e l’Azelastina. Hanno lo spiacevole difetto della tachifilassi, cioè della perdita di efficacia a causa della down regulation recettoriale dopo qualche settimana, per cui vanno usati a spot.
Inibitori della degranulazione mastocitaria
stabilizzanti di membrana
Antichemiotassici nella vernal keratocongiuntivite
Associati a antistaminici ci sono dei colliri a base di farmaci che bloccano la degranulazione dei mastociti, cioè delle cellule che liberano istamina. Tra i più noti sicuramente il sodiocromoglicato e il nedocromile. Accanto a questi è acido spaglumico, prodotto che noi usiamo molto anche per la sua attività antichemiotassica, cioè di bloccare il richiamo delle cellule infiammatorie nel sito infiammatorio, riducendo così l’infiltrazione infiammatoria tissutale. Questi trattamenti son utili nella prevenzione e nelle fasi finali per stabilizzare altre terapie.
Cortisonici per curare la Vernal
Il cortisone è l’anti-infiammatorio per eccellenza. Di efficacia molto evidente, ha effetti collaterali che ne fanno consigliare il limitato uso a alcune fasi. I dosaggi quindi vanno gestiti dall’oculista. Si possono dare terapie ad alti disaggi nell’acuto per poi scalarli, o bassi dosaggi per più tempo, con stretto rapporto medico paziente per osservare le possibili complicanze (ipertono, cataratta). Tra i principali ricordiamo il Desametasone, il Clobetasone, il Fluorometolone, ognuno con caratteristiche di efficacia e penetranza nei tessuti differente.
Ciclosporina per la cura della Vernal Keratocongiuntivite
La ciclosporina è una importante molecola che si usa nelle Vernal e nella malattia da occhio secco, più raramente in blefariti e altre condizioni. E’ un farmaco che in commercio non c’è in Italia, ma si può fare preparare dalla farmacie (qui l’elenco per le farmacie in Romagna che preparano la Ciclosporina in collirio) in preparazioni galeniche. Si può usare in varie percentuali. L’importanza di questo collirio ci ha fatto dedicare altri articoli che ne spiegano gli effetti, che trovate seguendo questo link (qui). Qualche studio dimostra che alcuni peptidi come albumina, transferrina e emopexina soon aumentati nelle lacrime di soggetti vernal, e diminuiscono dopo somminstazione di ciclosporina.
Dieta e Vernal
alimenti da evietare per chi soffre di Vernal
Vernal e alimentazione
Essendo una condizione che risponde, anche se parzialmente, agli antistaminici, è implicito che una dieta a basso contenuto di istamina favorisce il miglioramento sintomatologico. Abbiamo dedicato molti articoli a questo discorso. Trovate tutto in questi link.
Stile di vita per i soggetti affetti da Vernal
La Vernal è fortemente impattante sulla vita quotidiana nelle forme acute. Per prima cose non bisogna arrivare ai quadri iperacuti. Se al primo episodio non si inquadra non è colpa di nessuno, ma al secondo episodio un sospetto deve venire. Necessario quindi consultare lo specialista (nei nostri ambulatori oculistici di Faenza/Ravenna seguiamo molti pazienti con Vernal, ma ogni paziente deve trovarsi il suo oculista di fiducia possibilmente vicino a casa) e iniziare terapie di supporto per evitare le fasi acute.
La riduzione all’esposizione del sole è consigliata, ma ovviamente questo comporterebbe andare poco al mare e in piscina, attività che dispiace dove limitare ai bambini. Per cui ci utilissimi sono gli occhiali da sole. Un uso di lacrime artificiali e di lavaggi frequenti con soluzione fisiologica è necessario, per dare beneficio e allontanare i mediatori dell’infiammazione che si accumulano nelle lacrima (abbiamo parlato di questo negli articoli inerenti le terapie delle allergie).
Vernal, microbiota disbiosi e intestino
Il microbiota intestinale è un profondo regolatore dell’immunità. Di conseguenza sarebbe bene prendersene cura. Sono possibili analisi specifiche per valutare la presenza di eventuali disbiosi intestinali, e l’utilità di terapie correttive qualora risultassero squilibri. Abbiamo scritto tanti articoli in merito, ai quali rimandiamo (qui).
Conclusioni sulle terapie della Vernal Keratoconjunctivitis
Nessun trattamento farmacologico ad oggi in commercio è privo di effetti collaterali o è in grado di eliminare i segni e i sintomi completamente. Pertanto è necessario ancora sviluppare nuove strategie terapeutiche per rispondere alla complessa patogenesi delle forme severe della VKC. Resta comunque una malattia spesso controllabile dalle terapie, che richiede controlli da oculista di fiducia frequenti e contatto stretto per gestire l’andamento clinico sintomatologico variabile tra i vari soggetti. Diversi studi hanno rivelato che nelle forme lievi o moderate può essere sufficiente il trattamento con colliri antistaminici come ketotifene, olopatadina ed azelastina prima del previsto esordio dei sintomi, associato a brevi cicli di corticosteroidi.
Oltre agli antistaminici, sono stati utilizzati anche inibitori della degranulazione mastocitaria (disodiocromoglicato, nedocromile) e farmaci antinfiammatori non- steroidei come la lodoxamide. Tali farmaci si sono rivelati utili soprattutto nelle fasi iniziali e finali della patologia anche se è opportuno valutarne l’efficacia nei singoli pazienti.
E’ ampiamente descritto in letteratura l’impiego di preparati cortisonici per uso topico (clobetasone, rimexolone, desonide, fluorometolone, loteprednololo, desametasone) per il controllo delle fasi attive della patologia. Tali farmaci sono certamente efficaci, ma per i loro effetti collaterali nell’impiego a lungo termine sono da utilizzare per cicli brevi (tra sette e quindici giorni), ripetibili tre-quattro volte l’anno. Poiché la fase acuta della Vernal Keratoconjunctivitis si svolge generalmente nell’arco di cinque-sei mesi l’anno, la terapia con soli cortisonici topici è improponibile, se non correndo il rischio di gravi effetti collaterali come la cheratite erpetica sovrapposta, infezioni batteriche, ipertensione oculare, glaucoma, cataratta.

Dott. Alberto Lanfernini – Oculista
Faenza – Ravenna – Riolo Terme – Pesaro

Dott.ssa Annalisa Moscariello – Oculista
Ravenna – Faenza – Pesaro
