Occhi rossi da polvere e inquinamento

La polvere da inquinamento dell’aria è causa di infiammazione agli occhi con conseguenti occhi rossi, occhi gonfi, prurito, bruciore a altri sintomi oculari

Occhi rossi e gonfi: l’inquinamento

L’inquinamento atmosferico è un grande problema e costituisce una crescente preoccupazione globale. Sono chiare le correlazioni tra numerose malattie e inquinamento dell’acqua, dell’aria, del suolo, ma anche acustico e luminoso. Tra gli organi bersaglio dell’inquinamento ci sono polmoni, sistema nervoso, bronchi, cuore e vasi, sistema riproduttivo.  Anche l’occhio ovviamente può subire danni degli inquinanti atmosferici, tanto più che la sua posizione che lo rende esposto continuamente all’ambiente esterno. I bambini piccoli sono molto suscettibili all’inquinamento e questo dovrebbe essere oggetto di molte attenzioni. Arrivando agli occhi nello specifico, molti studi dimostrano che l’inquinamento può favorire la congiuntivite allergica e pare che anche gli eczemi siano in aumento per lo stesso fattore. Comunque tutte le forme di congiuntiviti aspecifiche, allergiche, Vernal e occhio secco hanno correlazioni positive con l’inquinamento e la qualità dell’aria.

Particolato e gas nocivi e occhi

L’incremento atmosferico si può dividere in da inquinamento da particelle  e da gas nocivi.

La materia particellare (PM) è una miscela di particelle solide e liquide sospese nell’aria interna ed esterna. L’ inquinamento da particelle è determinato dalle dimensioni delle stesse, e in particolare si parla di dimensioni del PM, PM 2,5 (≤2,5 µm) e PM 10 (≤10 µm). L’effetto nocivo dipende dalle dimensioni.  Ad esempio le prime, più minute, attraversano gli alveoli fino al sangue, le PM10 invece hanno attività solo sui polmoni, non attraversando la barriera alveolare.
Inoltre le PMI si dividono in organiche e inorganiche. Le prime (a base di carbonio, da esseri viventi) comprendono aerosol biologici disperse, come particelle sospese di microbi, piante e animali. Tutte le altre particelle invece rientrano nel particolato inorganico, per esempio silice, calcio, metalli pesanti come piombo.

Polvere domestica e infiammazione occhi

La polvere domestica rappresenta un importante vettore di inquinanti organici nelle vie aeree, oltre che dannosa intrinsecamente per l’effetto ossidativo.

Ozono e Ossido di azoto

Gli inquinanti gassosi invece sono composti da gas reattivi, come il monossido di carbonio (CO), ozono (O3), biossido di azoto (NO2), anidride solforosa (SO2), e altri composti volatili (COV). L’ozono (O3) è considerato l’inquinante più dannoso per la salute umana e dei vegetali.

Fumo di tabacco

Il fumo di tabacco (TBS) emette un’ampia gamma di gas, liquidi aerosolizzati e particolato fine tra cui composti volatili e formaldeide, ossido di azoto, PM2,5 e nicotina.

Particelle di scarico diesel

Lo scarico diesel rappresenta il più importante contributo locale all’inquinamento atmosferico ed è stato classificato dall’OMS come cancerogeno per l’uomo. È una miscela complessa di sostanze chimiche e metalli stratificata in tre frazioni: una frazione solida (composta da fuliggine di carbonio, metalli e loro ossidi), una frazione gassosa (composta da azoto, ossigeno e idrocarburi policiclici aromatici – IPA) e una frazione liquida.

Gli elementi metallici includono cromo, magnesio, zinco e piombo e sono associati alle emissioni del motore e all’abrasione di pneumatici e pastiglie dei freni. Il vanadio e il nichel sono traccianti del trasporto a lungo raggio dall’uso di olio combustibile pesante.

Composti organici volatili (COV) e formaldeide

I COV sono inquinanti primari situati principalmente all’interno delle nostre abitazioni e ambienti di lavoro, e includono benzene, toluene, xileni, terpeni e idrocarburi aromatici policiclici.

Biomasse e cucine
Cuochi e occhi

In molti paesi in via di sviluppo si usano legno e carbone per scaldare e cucinare, elementi di bassa resa e alto inquinamento. In cucina, del resto, il cibo cotto a alte temperature, quindi fritto e grigliato, può emettere fumi e composti organici voltatili tossici, come capita anche  per gli olii non raffinati che emettono benzene e formaldeide. Nei paesi occidentali invece l’uso delle cappe di aspirazione nei ristoranti può portare a aumento di evaporazione lacrimale, con conseguente peggioramento di secchezza degli occhi.

  Perché gli inquinanti fanno male

I meccanismi patologici per cui gli inquinanti determinano danni all’organismo umano variano in base al tipo di inquinamento. Ci sono però dei meccanismi condivisi e quali lo stress ossidativo e l’infiammazione con conseguenti danni biologico, vascolari, e DNA. Inoltre è stato dimostrato che l’esposizione materna a NO2 durante la gravidanza porta a differenze nelle espressioni geniche (epigenetica), che influenzano lo stress ossidativo.

Inquinamento Indoor e Outdoor

Classicamente si pensa all’inquinamento atmosferico come a tutto ciò che è nocivo presente all’esterno dei nostri uffici. Invece l’inquinamento dell’aria interna è un importante fattore nella salute umana, considerando anche che la maggior parte della giornata si passa in ambienti chiusi. Ovviamente c’è un interscambio di sostanze dall’interno  all’esterno, per cui a volte i confini di questa classificazione sono labili.

Occhio secco, allergie e inquinamento

Numerosi Studi hanno trovato correlazione tra sintomi di occhio secco e insulti ambientali. L’associazione tra i segni esterni di occhio secco, come spesso avviene, è meno correlata all’esposizione di inquinanti rispetto ai sintomi: ciò significa che la sintomatologia peggiora maggiormente in un ambiente inquinato rispetto ai segni visibili in sede di visita. Abbiamo visto infatti in tanti articoli come a volte ci sia discrepanza tra il notevole fastidio riferito da pazienti con occhio secco rispetto agli scarsi segni clinici. Comunque il test di rottura lacrimale, BUT test, è il test più correlato più coerentemente, quindi più indicativo. Questo discorso vale sia per gli inquinanti interni che esterni, suggerendo un forte collegamento tra esposizione secchezza oculare e irritazione degli occhi. Come dicevamo anche le forme allergiche oculari e le Vernal sono associate a esposizione a particelle ambientali o  gas nocivi. La cheratocongiuntivite primaverile pare associata a particelle inquinanti, PM10 e NOx gassoso. La cheratocongiuntivite atopica è associata a NO2. La congiuntivite allergica stagionale è positivamente associata ai livelli di ossidante e PM 10, ma negativamente associata a SO 2. La rinite allergica sarebbe significativamente associata al livello di NOxL’eczema è associato positivamente con NO2 ma negativamente con NOx. La Vernal è positivamente associata ai livelli di PM10.

Perché l’inquinamento e le PM (particolato) infiammano gli occhi

I meccanismi che spiegano questa associazione tra infiammazioni oculari e inquinamento sono molteplici, ma non del tutto chiariti. Ricordiamo che abbiamo parlato dei meccanismi generali delle infiammazioni oculari in questa pagina, seguendo questo link.

Le particelle organiche influenzano l’infiammazione della superficie oculare, mentre le particelle inorganiche come la polvere sono associate ad aumento dello stress ossidativo.
Molti studi suggeriscono che le risposte infiammatorie, che hanno un ruolo importante anche nell’occhio secco, sono quindi innescate dalle particelle sia organiche che inorganiche. Sono state evidenziate nella superficie oculare aumento di secrezione di citochine pro infiammatorie, come IL-1, IL-6, TNF-alfa, a seguito di esposizioni a inquinanti. Inoltre anche i polimorfonucleati son stati trovati aumentati, con riduzione dei macrofagi.

I PM grandi, PM10, possono essere costituiti anche da allergeni, quindi frammenti di batteri, funghi e pollini. Quindi i PM possono dare risposte specifiche, IgE mediate. Essendo gli occhi continuamente esposti all’ambiente è possibile che ci sia una morte cellulare e una infiammazione reattiva, causata anche da cambiamenti del PH.

Gas nocivi e occhi

Gli inquinanti gassosi includono gas reattivi come NO 2 , SO 2 e O 3 e COV come formaldeide, toluene, acetone, etanolo e altri che sono presenti sia nell’ambiente esterno che in quello interno. Questi inquinanti hanno varie fonti tra cui emissioni di auto e carburante, preservanti del legno, spray aerosol, disinfettanti, combustione, fumo di sigaretta e molte altre fonti che possono avere un impatto sulla salute umana. Senza scendere in particolari noiosi, si sono trovati collegamenti tra ozono e biossido di azoto con i sintomi di occhio secco, mentre per altri volatili la letteratura è meno forte. Gli inquinanti ossidanti (da NO) sono prodotti principalmente da automobili. L’ossido nitrico viene convertito in NO2 dal contatto con O3, e danneggiano la superficie oculare riducendo il PH. Caldo, venti forti e pollini possono amplificare gli effetti.

Il meteo e gli occhi
Come il tempo meteorologico influenza la superficie oculare

I fattori ambientali da prendere in considerazione quando parliamo di meteo e rapporto con gli occhi, sono principalmente umidità, vento e ventilazione, altitudine, temperatura. Ovviamente è chiaro che gli estremi di temperatura e umidità non sono ideali per gli occhi, mentre è abbastanza ovvio che temperatura, umidità moderate, il vento minimo siano le condizioni migliori. Pare inoltre che l’aumento della umidità si correli a un calo dei sintomi d’occhio secco.

Vento, sole e mare in occhio secco
infiammazioni oculari e altitudine

Se l’umidità pare protettiva per l’occhio secco, altre condizioni possono essere dannose. Per esempio l’eccesso di luce solare e il vento possono provocare aumento della sintomatologia. Anche l’alta quota è un fattore di rischio per l’occhio secco, come è dimostrato da alcuni studi su soggetti che vivevano in alta quota rispetto ad altri che vivevano in bassa quota. La correlazione con il vento invece non è univoca in tutti gli studi. In sintesi vento, luce solare, calore, aumentano la sintomatologia, mentre l’umidità pare essere un fattore protettivo.

Attività all’interno (ufficio) e occhio secco
bruciore occhi, occhi rossi e videoterminali

Come dicevamo anche gli ambienti interni possono avere condizioni climatiche non adatte agli occhi. In particolare è stato evidenziato che la bassa umidità, come per l’esterno, è associata a un aumento di sintomi di occhio secco. Stesso risultato si è avuto analizzando la correlazione con la temperatura, poiché alte temperature aumentano i disagi. Alcuni studi hanno evidenziato che la percezione di freddezza e di secchezza dell’aria aumentavano maggiormente le irritazioni degli occhi. L’umidità pare migliorare lo stato di benessere degli occhi, ma non tutti gli studi sono concordi. Oltre a questi elementi in ufficio e a casa è necessario porre attenzione all’inquinamento luminoso, fenomeni di abbagliamento e di esposizione eccessiva alla luce blu. Di luce blu parliamo in questo articolo (link).

Perché l’ambiente influenza gli occhi

I meccanismi per cui l’ambiente va a nuocere alla salute degli occhi rientrano, come prime detto, nell’innescare cascate infiammatorie con aumento di interleuchine e metallo proteinasi (IL-6, MMP-9) ad esempio a seguito di stazionamento in ambienti con bassa umidità. Per alte altitudini, superiori ai 3000 m, ci può essere alcun meccanismo di ipossia, cioè di calo della ossigenazione dei tessuti. Questo avverrebbe attraverso mediatori come il segnale delta-like ligand 4 (DII4) / Notch e il fattore 1 alfa inducibile dall’ipossia (HIF-1α), che può influenzare la linfangiogenesi nelle ghiandole lacrimali e in altre ghiandole.

Sintesi
Inquinamento e infiammazioni oculari

Da quanto sopra esposto possiamo desumere quanto segue. Le infiammazioni oculari, caratterizzate da occhi rossi, bruciore, senso di corpo estraneo, fastidio alla luce, alterazioni della vista, possono essere causate e amplificate dall’inquinamento dell’aria, sia in ambienti interni che esterni. La letteratura medica concorda nel dire che i sintomi di occhio secco sono influenzati dalla temperatura e dell’umidità, e in modo importante anche dalle particelle disperse nell’aria. Il gas, e i bio-aerosol invece non influenzano molto i sintomi di occhio secco. Temperatura umidità e particelle hanno effetto anche sui segni dell’occhio secco in misura maggiore che gli altri elementi. La diagnosi invece di occhio secco non è influenzata dagli aerosol e dai gas nell’aria, mentre lo è debolmente da temperatura e umidità.

Come migliorare i sintomi di occhio secco e delle infiammazioni oculari  tramite la correzione ambientale  all’esterno e in ufficio (link qui)

 

rimedi e terapie per occhio secco

Tutte le cure e i rimedi per la secchezza oculare son descritte in altra pagina (qui il link), dal momento che la terapia è piuttosto complessa e variegata. Vale la pena però farsene una idea leggendo l’articolo dedicato.

Luce blu: amica o nemica? ne parliamo qui

 

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Dott. Alberto Lanfernini – Oculista
Faenza – Ravenna – Riolo Terme – Pesaro

Dot. Lanfernini Alberto

Dott.ssa Annalisa Moscariello – Oculista
Ravenna – Faenza – Pesaro

Dott.ssa Annalisa Moscariello Oculista